Tre insuline rapide e la lenta: come utilizzarle in modo corretto

In un altro articolo dedicato alle insuline rapide e la lenta ho fatto presente come è possibile eliminare le  tre rapide e come usare la sola lenta più la metformina assieme a un inibitore delle DPP4 per normalizzare la glicemia in modo semplice e anche in breve tempo

in questa sede adesso voglio chiarire come è corretto utilizzare le tre rapide e la lenta in modo da poter normalizzare la glicemia

il motivo di questa scelta è data dal fatto che vedo molti casi così trattati che non raggiungono la normalizzazione della glicemia

la prima cosa da tener presente è quella di individuare il modo di sapere la quantità di insulina lenta da adottare per bloccare l’insulino resistenza

procedere in questo modo_: quattro ore dopo l’insulina rapida della sera misurare la glicemia e confrontarla con quella a digiuno la mattina

se il valore di mattina è maggiore di quello della sera vuol dire che l’insulino resistenza non è stata coperta del tutto, per cui bisogna aumentare la dose fino ad arrivare al punto che i due valori coincidono

è questa un’operazione da me usata per fare un calcolo preciso e che non ho mai visto utilizzare dai diabetologi

una volta accertata la quantità di lenta procedere al calcolo della rapida

incominciare con una unità per 10 grammi di carboidrati se tale dose è sufficiente avremo un vlore di glicemia normale; se invece il valore è ancora alto conviene calcolare una unità ogni 8 grammi oppure ogni sette

solo così avremo la giusta quantità di lenta e la giusta quantità di rapida

chi non segue lo schema indicato non riuscirà a normalizzare la glicemia

gli errori che vengono commessi sono questi

si fa il calcolo di 1 unità ogni 10 grammi e se alla fine la glicemia è più alta aumentano la lenta che in parte compensa ma in modo non corretto

bisogna quindi procedere secondo le modalità sopra indicate per evitare il rischio di non riuscire a normalizzare  la glicemia e la glicata

ho scritto questo articolo dopo aver visto stamattina una signora che da anni ha usato uno schema errato che invece oggi io sostituisco utilizzando la metformina,il sitagliptin e la sola lenta o anche senza la lenta

se si riesce a coprire con la sola metformina

immaginate la signora che da anni sotto il controllo di un centro diabetologico

vede la sua glicemia ritornare alla norma eliminando tutte le insuline

spero che i diabetologi abbiano la possibilità di riflettere su quanto detto nel mio articolo

sono sempre pronto per ulteriori chiarimenti

ferdinando carotenuto 3382692965

La Metformina : un farmaco da approfondire.

La metformina è uno di quei farmaci che meritano un approfondimento, dal momento che molte cose su di esso non sono state mai dette e che io ho scoperto già diversi anni or sono, quando ho cominciato ad utilizzarla non solo come farmaco insulino sensibilizzante per bloccare le alfa dell’insulino resistenza, ma anche come analogo o simil analogo GLP1.

la metformina copre le alfa cellule produttrici di glucagone; se sono quelle dell’insulino resistenza viene bloccata la quota in più; se invece copre le alfa fisiologiche allora riduce la quantità di glucagone per cui la glicemia si abbassa

a noi conviene sfruttarla sia per l’una che per l’altra funzione.

quando invece coperta l’insulino resistenza abbiamo la necessità di farla funzionare come analogo basta aumentare la dose di insulina lenta e consentire il passaggio del farmaco nella zona delle alfa fisiologiche

è questo un vantaggio enorme dal momento che con un farmaco poco costoso e con minori effetti collaterali, siamo in grado di avere lo stesso effetto con in più il vantaggio per il medico di base di poterlo utilizzare senza dover ricorrere all’analogo GLP1 che non può essere prescritto se già si è utilizzato un altro farmaco con il piano terapeutico

passo subito a un caso semplice che io utilizzo da tempo e che può essere seguito anche dai medici di base

dopo aver dato la metformina alla dose giusta e associato il sitagliptin ci troviamo in molti casi con un valore di iperglicemia che viene contrastato facilmente con la metformina che viene spostata per il tramite della lenta, andando a spostarne la quantità necessaria per avere l’effetto desiderato

con questo metodo si ovvia all’inconveniente che deriva dalla mancanza sul mercato dei farmaci come Trulicity e Ozempic che proprio in questi giorni hanno messo in difficoltà i pazienti diabetici, senza che qualcuno indicasse una valida alternativa che io uso da diversi anni, testimoni colleghi diabetologi della zona che non nomino per un problema di privacy-

voglio aggiungere che potendo usufruire della metformina come analogo la si può usare quando l’analogo GLP1 è insufficiente, dal momento che a differenza di altri paesi, noi non disponiamo del Trulicity 3 e 4,5

in questo caso avremo lo stesso effetto aumentando la quota di lenta, in modo da spostare parte della metformina dalla zona dell’insulino resistenza a quella dell’analogo GLP1

tutto questo succede perché i diabetologi non sono allenati alla conoscenza di certi intricati meccanismi che io ho avuto modo di individuare quando mi sono dedicato all’approfondimento di tale patologia

e ancora oggi vedo che nessuno ha messo a fuoco quanto detto

voglio sperare che ci siano quelli che lo faranno.

Commento alle varie modalità già indicate per normalizzare la glicemia

Ho già indicato le varie modalità che consentono attraverso le diverse combinazioni farmacologiche riuscire a normalizzare la glicemia, usando un solo farmaco con piano terapeutico in modo che anche il medico di base possa trovarsi nelle condizioni di fungere da diabetologo, senza dover ricorrere alle linee guida dell’Associazione Nazionale Diabetologi che prevede tre farmaci con piano terapeutico, fatto questo vietato alo medico di base che per questo finora è stato escluso dalla possibilità di fungere da diabetologo

Analizziamo la prima modalità prevista che finora è stata solo indicata ma non commentata

in modo da accontentare i tanti colleghi che non vogliono limitarsi a seguire lo schema ma anche a capirne i meccanismi che ne sono alla base

Prima modalità: dare prima la metformina portandola a 2 grammi al giorno o anche a tre se consentito  e tollerabile.

aggiungere l’insulina lenta come TOUJEO e aumentarla in modo da coprire tutta la zona dell’insulino resistenza e subito dopo aumentarla ancora fino a spostare nella zona delle alfa fisiologiche, che è quella dell’analogo GLP1 la metformina che in questo modo porterà la glicemia a valori normali; nulla vieta di farne passare di più in modo da tarare il sistema in modo da funzionare anche per aver introdotto una maggiore quantità di carboidrati

in questo modo mettiamo il paziente nelle condizioni di non vivere la frustrazione di una dieta restrittiva, anche se il consiglio deve essere quello di una dieta equilibrata ,interrotta di tanto in tanto da qualche sgarro, come dicono i napoletani

Seconda modalità: sempre prima la metformina come sopra a cui aggiungere un inibitore delle DPP4 e poi procedere con la lenta fino ad arrivare a normalizzare la glicemia

usando la metformina e aggiungendo la lenta arriveremo a coprire la zona dell’insulino resistenza

subito dopo il farmaco inibitore delle DPP4 provvederà a far produrre più insulina in modo da  abbassare la glicemia, ma senza portarla ai valori normali, cosa che avverrà con lo spostamento di parte della metformina nella zona delle alfa fisiologiche, aumentando la lenta

anche in questo caso si può utilizzare il trucco di cui sopra per consentire al paziente un eventuale sgarro

Terza modalità: sempre prima la metformina e poi aggiungere un analogo GLP1 come il Trulicity prima da 0,75 e dopo un mese da 1,5, a cui aggiungere la lenta fino a raggiungere i valori normali di glicemia

a volte si fa l’errore di non aumentare in modo corretto la lenta per cui parte dell’analogo si ritrova nella zona dell’insulino resistenza e avere così una minore funzione come analogo GLP1

chi non tiene presenti questi meccanismi non raggiunge i risultati necessari e finisce per compensarli con l’aggiunta delle glifozine

ho visto spesso tali casi per cui ho richiamato l’attenzione su tale punto

Quarta modalità: sempre prima la metformina e poi una glifozina a dosaggio più alto e proseguire con la lenta in modo da coprire prima l’insulino resistenza e poi compensare la ipo produttività di insulina con un farmaco che compensa facendo perdere glucosio nelle urine; in alcuni casi tale farmaco è insufficiente, per cui aumentando la lenta spostiamo la metformina nella zona dell’analogo e si compensa la minore azione farmacologica delle glifozine

Quinta modalità: insulina degludec con liraglutide presente in Xultophy più metformina

dare prima la metformina fino a due grammi e poi aggiungere Xultophy aumentandola fino a raggiungere la normalità della glicemia

in questo modo noi copriamo prima la zona dell’insulino resistenza e poi andiamo a coprire la zona delle alfa fisiologiche sfruttando l’azione simil analogo della metformina e delle liraglutide

è questo il modo più semplice di veder normalizzata la glicemia adatta ai medici di base che così in pochi giorni vedono il proprio assistito raggiungere valori normali di glicemia

Alla luce di quanto detto ai colleghi sono state fornite tutte le indicazioni per capire la ratio delle varie modalità elencate

in questo modo sono pronti a scendere in campo come veri e propri diabetologi che potranno fronteggiare

i tanti casi di diabetici tipo 2 scompensati

come medico di base per anni ho sperimentato queste modalità con risultati davvero entusiasmanti sia per me che per i pazienti, per cui non vedo perché non lo possano fare anche gli altri alla luce delle notizie fornite e mai finora raccontate, per cui il commento unanime dei colleghi che hanno partecipato all’incontro sull’argomento è stato: finalmente abbiamo capito

 

la dieta nei diabetici

poche parole sulla dieta nei diabetici

bisogna usare alimenti che aumentano la produzione delle incretine e cioè della GIP e GLP1

lo fanno i cibi non raffinati e ricchi di fibre come le verdure e gli ortaggi.i legumi,la pasta di ceci e di lenticchie e anche la pasta integrale

la frutta va mangiata con la buccia

in questo modo aumentando le incretine consentono di avere un maggiore risultato dall’uso degli inibitori delle DPP4

Il vero segreto per normalizzare la glicemia nel diabete tipo 2

Fino a questo momento abbiamo indicato tutto quello che bisogna fare da un punto di vista farmacologico per normalizzare la glicemia, ma non bisogna dimenticare che il vero segreto è quello di poter seguire nei primi giorni l’andamento del paziente diabetico, cosa che può fare solo il medico di base e che invece non può fare il diabetologo che si trova nelle condizioni di poterlo vedere solo ogni tre mesi e solo allora potrà valutare come correggere la terapia in soli 15 minuti

A me capita di poterlo seguire ogni giorno, con una semplice telefonata di pochi minuti e riuscire così a raggiungere il valore di 90 della glicemia in soli pochi giorni, senza dover aspettare i tre mesi del diabetologo che però potrebbe ovviare a questo inconveniente utilizzando una delle modalità vincenti descritte nei capitoli precedenti e facendo presente al medico di base la modalità adottata che lui può seguire momento per momento come faccio io con tutti i pazienti che vedo

Attualmente l’inconveniente è che i direttori di ASL non sono a conoscenza di quanto riportato nel mio opuscoletto

Bisogna augurarsi che i medici di base provvedano ad approfondire questo argomento, cosa possibile se si provvede ad incentivare tale attività, a differenza di oggi che l’incentivazione avviene per i report che nessuno legge e che non ci permette di rendersi conto dell’andamento di questa malattia

i miei consigli al Presidente DE LUCA

per realizzare il progetto di curare il maggior numero possibile di pazienti diabetici scompensati

Tutto quello descritto finora su come risolvere il problema dei tanti pazienti diabetici scompensati non è sufficiente se non si mettono in atto dei provvedimenti che dovranno vedere impegnati sia i diabetologi che i medici di base

Per farlo bisogna organizzare dei corsi di aggiornamento di breve durata per i medici di base che in questo modo saranno messi in grado di applicare le modalità descritte per normalizzare la glicemia nei diabetici, cosa questa necessaria ma non sufficiente se non si incentivano i medici di base a sopportare questo ulteriore compito che ci farà vedere sul campo un aumento sensibile dei diabetologi che in più potranno seguire il paziente diabetico giorno dopo giorno fino a quando nel giro di soli dieci giorni riusciranno a normalizzare la glicemia; cosa questa possibile che io stò sperimentando da anni ma su un numero limitato di pazienti

Altrettanto bisogna fare con i diabetologi che pur dicendo di seguire le linee guida dell’associazione nazionale diabetologi nella pratica non hanno i risultati sperati

Solo così sarà possibile ridurre il numero dei pazienti diabetici scompensati utilizzando uno schema terapeutico fatto di modalità vincenti e una strategia politica altrettanto vincente