Commento alle varie modalità già indicate per normalizzare la glicemia

Ho già indicato le varie modalità che consentono attraverso le diverse combinazioni farmacologiche riuscire a normalizzare la glicemia, usando un solo farmaco con piano terapeutico in modo che anche il medico di base possa trovarsi nelle condizioni di fungere da diabetologo, senza dover ricorrere alle linee guida dell’Associazione Nazionale Diabetologi che prevede tre farmaci con piano terapeutico, fatto questo vietato alo medico di base che per questo finora è stato escluso dalla possibilità di fungere da diabetologo

Analizziamo la prima modalità prevista che finora è stata solo indicata ma non commentata

in modo da accontentare i tanti colleghi che non vogliono limitarsi a seguire lo schema ma anche a capirne i meccanismi che ne sono alla base

Prima modalità: dare prima la metformina portandola a 2 grammi al giorno o anche a tre se consentito  e tollerabile.

aggiungere l’insulina lenta come TOUJEO e aumentarla in modo da coprire tutta la zona dell’insulino resistenza e subito dopo aumentarla ancora fino a spostare nella zona delle alfa fisiologiche, che è quella dell’analogo GLP1 la metformina che in questo modo porterà la glicemia a valori normali; nulla vieta di farne passare di più in modo da tarare il sistema in modo da funzionare anche per aver introdotto una maggiore quantità di carboidrati

in questo modo mettiamo il paziente nelle condizioni di non vivere la frustrazione di una dieta restrittiva, anche se il consiglio deve essere quello di una dieta equilibrata ,interrotta di tanto in tanto da qualche sgarro, come dicono i napoletani

Seconda modalità: sempre prima la metformina come sopra a cui aggiungere un inibitore delle DPP4 e poi procedere con la lenta fino ad arrivare a normalizzare la glicemia

usando la metformina e aggiungendo la lenta arriveremo a coprire la zona dell’insulino resistenza

subito dopo il farmaco inibitore delle DPP4 provvederà a far produrre più insulina in modo da  abbassare la glicemia, ma senza portarla ai valori normali, cosa che avverrà con lo spostamento di parte della metformina nella zona delle alfa fisiologiche, aumentando la lenta

anche in questo caso si può utilizzare il trucco di cui sopra per consentire al paziente un eventuale sgarro

Terza modalità: sempre prima la metformina e poi aggiungere un analogo GLP1 come il Trulicity prima da 0,75 e dopo un mese da 1,5, a cui aggiungere la lenta fino a raggiungere i valori normali di glicemia

a volte si fa l’errore di non aumentare in modo corretto la lenta per cui parte dell’analogo si ritrova nella zona dell’insulino resistenza e avere così una minore funzione come analogo GLP1

chi non tiene presenti questi meccanismi non raggiunge i risultati necessari e finisce per compensarli con l’aggiunta delle glifozine

ho visto spesso tali casi per cui ho richiamato l’attenzione su tale punto

Quarta modalità: sempre prima la metformina e poi una glifozina a dosaggio più alto e proseguire con la lenta in modo da coprire prima l’insulino resistenza e poi compensare la ipo produttività di insulina con un farmaco che compensa facendo perdere glucosio nelle urine; in alcuni casi tale farmaco è insufficiente, per cui aumentando la lenta spostiamo la metformina nella zona dell’analogo e si compensa la minore azione farmacologica delle glifozine

Quinta modalità: insulina degludec con liraglutide presente in Xultophy più metformina

dare prima la metformina fino a due grammi e poi aggiungere Xultophy aumentandola fino a raggiungere la normalità della glicemia

in questo modo noi copriamo prima la zona dell’insulino resistenza e poi andiamo a coprire la zona delle alfa fisiologiche sfruttando l’azione simil analogo della metformina e delle liraglutide

è questo il modo più semplice di veder normalizzata la glicemia adatta ai medici di base che così in pochi giorni vedono il proprio assistito raggiungere valori normali di glicemia

Alla luce di quanto detto ai colleghi sono state fornite tutte le indicazioni per capire la ratio delle varie modalità elencate

in questo modo sono pronti a scendere in campo come veri e propri diabetologi che potranno fronteggiare

i tanti casi di diabetici tipo 2 scompensati

come medico di base per anni ho sperimentato queste modalità con risultati davvero entusiasmanti sia per me che per i pazienti, per cui non vedo perché non lo possano fare anche gli altri alla luce delle notizie fornite e mai finora raccontate, per cui il commento unanime dei colleghi che hanno partecipato all’incontro sull’argomento è stato: finalmente abbiamo capito

 

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